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Storia di Giarre e della Contea di Mascali

 

In Italia

     
   

“Ma avrà di fama assai nobil grido Giarre, dicata a più sublimi imprese, cui non fia edace il tempo, ma vigore daralle, perché cresca il nuovo fiore. Là Giarre avrà il suo fondamento. Ivi eccelsi edifici; ivi Minerva le tenerelle menti farà chiare; sicchè risplenderai nelle arti astruse, nella filosofia, nell’alme muse”.

Giuseppe Macherione, 1854

 

     

1860: Il Decurionato di Giarre respinge la richiesta del borgo di Sant’Alfio per l’istituzione di un secondo medico comunale da destinare a quella frazione: il Municipio, infatti, sostiene che l’unico medico di Giarre, munito di carrozza, avrebbe potuto raggiungere ogni borgo del territorio comunale. Sbarcato l’11 maggio Garibaldi a Marsala, il 27 dello stesso mese divampa a Giarre la rivolta e “spezzati i ceppi del governo borbonico, [la città] irrompeva a libertà” (cronaca municipale). Vinte le deboli resistenze borboniche, il Municipio viene retto da un comitato di Sicurezza Interna sino al 29 giungo, quando un provvedimento del governatore garibaldino del distretto di Acireale ricostituisce l’amministrazione nella stessa composizione del 1849. Anche a Riposto si costituisce il Comitato Rivoluzionario di estrazione mazziniana: esponenti principali sono Salvatore Fiamingo, che l’8 giugno viene nominato sindaco, e  Salvatore Tomarchio. Il 24 luglio i beni della Contea vengono affrancati e gli enfiteuti acquisiscono il pieno diritto sui terreni: il nuovo stato sabaudo non tarderà, però, a richiedere i canoni arretrati dovuti alla corte borbonica. Dal decreto per l'amministrazione della Contea di Mascali leggiamo: "Il prodittatore, in virtù dell'autorità a lui delegata, decreta” che ”l'amministrazione della Contea di Mascali dipenderà come ogni altra proprietà dello Stato dalla Direzione generale dei Rami e Diritti diversi"; viene nominato amministratore Antonio Vecchio Majorana, "che vi fu proposto nel 1848, con lo stesso assegnamento di ducati 80 al mese, che allora gli fu costituito". La città fornisce all’esercito garibaldino un contributo di guerra di 13 cavalli, 4 muli e 1020 canne di tela per fabbricare le camicie rosse. In agosto il luogotenente di Garibaldi, Nino Bixio sosta per due giorni a Giarre. Il 22 agosto, con la spedizione detta di "Gazzi e Contesse", cinque imbarcazioni ripostesi trasbordano in Calabria parte delle truppe del generale garibaldino Sirtori, sfuggendo alla flotta borbonica che staziona nello stretto. Il 7 settembre il generale Garibaldi entra a Napoli: a Giarre, bardata di bandiere e coccarde tricolori, vengono decretati tre giorni di festeggiamenti e l’illuminazione straordinaria degli edifici pubblici, nonostante la rivoluzione abbia svuotato le casse comunali a causa degli ingenti contributi di guerra e perché il Municipio è stato costretto a spendere oltre 2.000 onze per alloggiare e rifornire una colonna di 6.000 soldati. Il plebiscito del 21 ottobre registra a Giarre 3.515 votanti, "tutti pel sì", la stessa scelta compiono tutti i 1067 ripostesi ed i 615 mascalesi. SI registra una epidemia di colera.

1861: Nel primo censimento del Regno d'Italia, Giarre conta 13.265 abitanti, Riposto 6.531 e Mascali 3.168. Il primo deputato al parlamento di Torino è il giarrese Alessandro Grassi: viene eletto il 27 gennaio con 801 preferenze contro le 268 di Benedetto Majorana Fiamingo, comunque eletto in altro collegio e le 224 di Michele Bertolami; due i voti nulli, 29 quelli dispersi. L'elezione viene però contestata in sede di convalida alla Camera in quanto il neo-eletto presenta una causa di ineleggibilità. Alcuni deputati, infatti, scoprono che, in un foglio statistico distribuito in assemblea, Grassi viene qualificato come “delegato di governo”, carica incompatibile con quella di deputato. Tuttavia, da una successiva verifica si appura che la nomina, avvenuta ad insaputa dello stesso Grassi che l’aveva rifiutata per tre volte, è avvenuta con decreto del 15 febbraio 1861, cioè successivamente alla data delle elezioni. Il quotidiano torinese l’Opinione dà l’annuncio della morte del poeta Giuseppe Macherione, morto il 23 maggio: “Ier mattina alle 6 a.m. è morto a ventun anno il siciliano Giuseppe Macherione, qui venuto sin dalla apertura delle Camere per partecipare più da vicino alla vita nazionale. L’anima fervida e schietta e il nobile ingegno rivelò sin dall’età di quindici anni in un volumetto di Liriche che fu poi seguito da un’elegia in morte della madre. Non perdonò a fatiche e a pericoli sotto la tirannide dei Borboni e fu tra i primi a spiegare il vessillo tricolore nella sua terra natale. Dopo l’insurrezione siciliana dello scorso anno, diè prove anche più nobili di patriottismo, combattendo maturo di mente in sì verdi anni, l’esorbitanza e le ipocrisie delle fazioni: sono notevoli per criterio politico i suoi opuscoli Italia e Roma e gli articoli pubblicati nel giornale di Catania Unità e Indipendenza e nel Sud di Palermo”. il 2 aprile il consiglio municipale di Giarre chiede che il comune sia elevato a capo circondario dei mandamenti che compongono il collegio elettorale di Giarre e di Riposto e che si istituisca un ufficio di dogana di prima classe. Il 6 giugno il Consiglio comunale invia una petizione alla Camera per “dimostrare la convenienza che quel Comune, capoluogo di mandamento, venga dotato di un tribunale di prima istanza”. Il nuovo Municipio sarà costituito attraverso la legge elettorale piemontese, applicata anche alle Regioni annesse al regno sabaudo: 30 consiglieri eletti dai cittadini ammessi al voto in base al censo, un sindaco di nomina governativa, un aggiunto per la gestione della vita amministrativa nei quartieri e due assessori. Nella configurazione amministrativa del nuovo Regno d'Italia, il Comune di Giarre viene assegnato al IV circondario di Acireale, dove viene istituita la sottoprefettura. Giarre è uno dei comuni più popolosi della provincia di Catania, dopo il capoluogo, Acireale e Caltagirone, alla pari di Paternò ed Adernò che sono elevati a capo-circondario e persino più grande di Piazza e Terranova che, in provincia di Caltanissetta, sono sede di sottoprefettura. Con tali motivazioni, il 2 aprile il consiglio comunale di Giarre presenta una petizione alla Camera dei deputati del nuovo Regno: si chiede che Giarre venga elevato a circondario separato da quello di Acireale e promosso a capoluogo dei mandamenti che compongono il collegio elettorale; si chiede, inoltre, che l'ufficio di dogana di Riposto sia elevato alla prima classe. In giugno, alla presenza di tutte le autorità civili e militari, si tiene al Duomo una messa in suffragio per la morte del primo ministro Camillo Benso conte di Cavour. Viene fondato il collegio Callipoli: nel corso degli anni diverrà il più grande della città, con oltre 200 convittori, e vi si insegneranno anche le prime discipline sportive. Sollecitato da una interpellanza del deputato Benedetto Majorana Fiamingo, che chiede la costruzione di un approdo marittimo a Riposto, il ministro dei lavori pubblici, Agostino Depretis, risponde che “Giarre e Riposto [sono] località importantissime. Io conosco tutta l’importanza di quelle località, il loro florido commercio, la ricchezza de’ loro prodotti e soprattutto la loro marina sempre più prospera; (…) mi darò tutta la premura per istudiare se sia possibile conciliare gli interessi per modo che ci sia un approdo in quelle interessanti località”.

1862: Il 15 luglio si costituisce a Giarre il Gabinetto di Scienze e Lettere con lo scopo di "concorrere con sudati sforzi al grande risorgimento nazionale, morale e scientifico". Il suo motto è "Fluctuat nec mergitur". Apre a Macchia un scuola primaria femminile: l’istituzione viene avviata grazie ad una importante donazione dell’arciprete Fiamingo. Sono attive a Giarre cinque scuole elementari, di cui due femminili, e tre scuole tecniche. A Riposto entra in funzione una Officina postale per la spedizione della corrispondenza.

1863: Sebastiano Fichera è il nuovo sindaco di Giarre. Si registrano forti contrasti tra il Comune e i padri della chiesa di San Filippo Neri che, a dire del Municipio, si sottraggono alla visita di sorveglianza della loro scuola: il consiglio comunale si divide in due fazioni; prevarrà la componente laica. Il 16 luglio il comune di Giarre invia alla Camera dei Deputati “vivissime istanze perché si mantenga il primitivo tracciato della ferrovia da Messina a Catania per Calatabiano e Giarre a preferenza di quello che costeggerebbe il mare”; chiede inoltre l’esonero del pagamento di Lire 2.189,89 “sopra tubi immessi a dazio sospeso nella dogana di Catania destinati a condotta di acqua potabile”. Il Municipio acquista alcuni terreni confinanti con la chiesa di S.Isidoro allo scopo di allargare la piazza sita accanto al tempio. Prima dell’approvazione del progetto per la costruzione della ferrovia tra Catania e Messina, il Comune rivolge un accorato appello al Governo affinchè faccia passare i binari da Giarre, evitando di dare esecuzione al progetto che prevede che la linea ferrata costeggi il litorale, perché “la ferrovia, costruita sul labbro del mare, niun favore può arrecare alle popolazioni internate”. Una enciclopedia geografica elenca tutti i servizi pubblici presenti a Giarre: “La sua guardia nazionale consta di otto compagnie con 970 militi attivi e 87 di riserva: totale 1.057 militi. La mobilizzabile è di 75 militi. Ha un ufficio postale proprio, pretura di mandamento, dipendente dal tribunale civile e correzionale di Catania, ufficio del registro e ricevitoria del demanio, agenzia delle tasse dirette. Nella circoscrizione elettorale dà il nome al 127° collegio, che conta 1.020 elettori, e dividesi nelle sezioni elettorali di Giarre I e II sezione, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Calatabiano, Fiumefreddo, Mascali e Riposto. Per dazio di consumo è comune di quarta classe. Il suo territorio abbonda di vini che sono tra i migliori di Sicilia. Il capoluogo è una città lontana poco più di un chilometro dall’Ionio, sul litorale di Catania, a 15 chilometri da Acireale. Possiede un orfanotrofio femminile istituito nel 1850 ed un ospedale detto di San Pietro, fondato nell’anno 1822 ed avente un reddito annuo di L.2.200 circa. Vi si celebra la fiera nella terza domenica di maggio. Giarre è luogo di moderna fondazione, che deve al commercio la sua esistenza, la sua vita, il continuo suo ingrandirsi. La sua marina è nel vicino borgo di Riposto”. Una epidemia di colera causa alcune vittime.

1864: Il principe ereditario Umberto I di Savoia visita la città alloggiando nella dimora del deputato Alessandro Grassi sita in via Callipoli. Sulla facciata del palazzo, nel 1901, verrà posta una lapide commemorativa dell'avvenimento. Viene soppressa l'Azienda speciale per la riscossione delle rendite dei beni della Contea di Mascali istituita a Giarre con decreto del prodittatore di Sicilia il 24.07.1860. Il Comune di Giarre delibera la costruzione di una chiesa nel borgo di Altarello; posta la prima pietra soltanto nel 1882, sarà aperta al culto nel 1889. Viene accolto il ricorso presentato dal Comune di Giarre al Consiglio di Stato contro la Deputazione provinciale avverso l’obbligo imposto da quest’ultima circa il  versamento della congrua ai cappellani sacramentali operanti nel territorio municipale. Nel 1860, infatti, il Municipio aveva sospeso la corresponsione poiché i cappellani erano stati illegittimamente nominati dal solo parroco (l’arciprete Fiamingo) che, peraltro, si ostinava a non risiedere nel comune. Dopo l’intervento della Prefettura, nel 1863 l’Arcipretura aveva concesso il diritto di nomina dei cappellani, senza che però il comune provvedesse al saldo degli arretrati delle congrue. Il Municipio, ancorché la Prefettura avesse dichiarato obbligatoria la spesa di 4.706,83 lire, si era opposto, presentando ricorso. Il geografo Attilio Zuccagni-Orlandini fa una curiosa descrizione di Giarre: “Non lungi dalle falde dell'Etna e dalle rive dell'Ionio, è posto Giarre, i cui edifizj sono in gran parte costruiti di lava".

1865: Nella notte tra il 18 ed il 19 luglio, un violento terremoto distrugge il quartiere di Macchia causando 64 morti e 47 feriti; 80 i morti in tutto il territorio comunale. Il Bullettino meteorologico del Reale Osservatorio di Palermo riporta la notizia scrivendo che "Per forti scosse di terremoto avvenute nella notte precedente nel comune di Giarre, deploravasi vittime e gravi danni. Le informazioni posteriormente ricevute non han che confermata la dolorosa catastrofe. Il luttuoso avvenimento ebbe luogo precisamente in Macchia, borgata di Giarre, piccolo comune ai pie’ dell'Etna (...). Questo quartiere, Fondo Macchia, composto da n° 150 case, distrutto intieramente. Il numero dei morti tuttora non si sa con precisione, ma più o meno di 60 circa". Il Corriere di Sicilia riferisce che "nel Fondo Macchia, che è un  bosco di ciliegi e noci, popolato di un gran numero di casette e cascine, non ne rimane in piedi che una sola". L'evento è seguito da uno sciame sismico che perdura per diversi giorni senza, però, causare ulteriori vittime, come testimonia il New York Times: "A Giarre, in Sicilia, il 19 u.s. a circa l’1.30 del pomeriggio, ha avuto luogo una scossa di terremoto dello stesso tipo di quella che ha recentemente distrutto il villaggio di Fondo Macchia. (…). Non c’è stata, fortunatamente, alcuna perdita umana essendo tutti gli abitanti al lavoro nei campi. Prevale la ferma opinione che un nuovo vulcano si stabilirà nella regione e, tra la popolazione, si avverte un allarme generale”. Una sottoscrizione popolare raccoglierà oltre 20.000 lire in tutta Italia per prestare i primi soccorsi ai terremotati. Su iniziativa della nobildonna giarrese Maria Teresa Mangano, che destina allo scopo tutto il suo patrimonio, viene avanzata richiesta per la costruzione di un ospedale per gli ammalati del mandamento ed i viandanti poveri. Il Governo regio autorizza il collocamento di una boa di ancoraggio al largo di Riposto.  La chiesa di Sant’Isidoro, con la spesa di 1.000 onze ed il contributo del Municipio, fa istallare dalla Regia Fabbrica nazionale dei fratelli Serrassi di Bergamo un organo polifonico: il nuovo organista, appositamente ingaggiato, avrà l’obbligo di suonarlo tutte le domeniche ed i festivi dalle 11 alle 12. Si inizia la costruzione di una chiesa nel borgo di Trepunti, sarà aperta al culto nel 1869. Il 22 ottobre Luigi Gravina, candidato della Sinistra, viene eletto, con 451 voti, alla Camera dei Deputati in rappresentanza del collegio di Giarre; lo sfidante, Salvatore Fiamingo, ne raccoglie 317. Viene completata la nuova chiesa di Riposto dedicata a S.Pietro.

1866: Michele Mercurio è il ventesimo sindaco di Giarre. Le suppletive per l'elezione del deputato di Giarre in sostituzione di Luigi Gravina, che ha optato per il collegio di Ragalbuto, vedono prevalere Benedetto Majorana Fiamingo, eletto con 644 voti contro i 191 di Francesco Vagliasindi. La legge di soppressione degli ordini e delle corporazioni religiose comporta anche a Giarre l'espropriazione di alcuni beni ecclesiastici, quali il palazzo di Sant'Agostino, già convento degli agostiniani scalzi, l’oratorio dei padri di S.Filippo Neri, il convento dei cappuccini di Altarello, quello dei francescani di Macchia e le due biblioteche dei padri filippini e degli agostiniani: costituiranno il primo nucleo della biblioteca comunale. Su pressione della componente  politica liberale, viene soppresso anche lo storico educandato dei padri filippini. L’edificio del collegio verrà adibito a sede comunale. Nello stesso anno, sono attivi a Giarre 4 collegi: Callipoli, Gioeni, Alighieri ed il femminile Ferrucci. Il Comune delibera l'elargizione di un contributo di 2.358,75 lire per l'acquisto di un terreno da destinare alla costruzione dell'ospedale. La chiesa di S.Matteo di Giarre viene ufficialmente destinata agli usi cimiteriali, in quanto isolata dal centro abitato. Il patronato del Vescovo di Catania passa, su decisone del giudice di Monarchia, dal Duomo alla chiesa di S.Maria la Strada a causa dei forti contrasti dei beneficiali con l'arciprete Fiamingo. La giunta comunale delibera la stipula di una convenzione per l'istallazione di una tipografia a Giarre: le attività di stampa inizieranno solo nel 1874 perché il Municipio non reputa congrue le offerte pervenute. In città, nel corso della nuova epidemia di colera, è giallo sulla morte di un ricco borghese: l’affrettata sepoltura e il matrimonio della vedova con il segretario del defunto suscitano il sospetto dell’avvelenamento. Si costituisce la Società operaia di Giarre: Giuseppe Garibaldi ne è il presidente onorario.

1867: Il 3 gennaio viene inaugurato il tronco ferroviario Giardini Naxos-Catania con contestuale apertura della stazione di Giarre: migliaia di persone assistono, lungo la linea ferrata, al tranisto del primo treno. Il 10 marzo Benedetto Majorana Fiamingo viene confermato, con 499 voti, alla Camera dei Deputati in rappresentanza del collegio di Giarre mentre lo sfidante Filippo Cordova raccoglie 312 preferenze. Una nuova epidemia di colera miete diverse vittime a Giarre. Il Municipio nomina una commissione per il miglioramento della illuminazione notturna.

1868: Il nuovo sindaco di Giarre è Alfio Nicotra. Il 27 novembre muore l'arciprete Fiamingo: si chiude dopo 40 anni una controversa arcipretura, contraddistinta da aspre polemiche; il vicario foraneo Vincenzo Sorbello scriveva, infatti, che  Fiamingo "è un uomo immensamente vendicativo e se dipendesse da lui non esiterebbe a far volare la testa a chi crede d'offendere la sua prepotenza", mentre Giuseppe Musumeci, in una supplica al ministro guardasigilli, sosteneva che "è prevenuto di troppe ricchezze, ha un fare troppo imperioso e dispotico. La sua vita la passa per lo più in campagna e si fa vedere di rado e alla sfuggita in questa Matrice ove non predica, non amministra sacramenti, non pensa mai ai moribondi". A Riposto viene completata la chiesa del Carmine. Un violento temporale provoca l’allagamento dei quartieri centrali di Giarre; il teatro lirico viene chiuso temporaneamente a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana che hanno danneggiato gli affreschi della volta. Un privato cittadino, col contributo del Comune, rende carreggiabile la “via vecchia”, oggi Corso Sicilia-Matteotti. Il Consiglio comunale autorizza il Sindaco ad acquistare la Casa della Contea dalla Società Anonima dei Beni Demaniali; tuttavia non si procederà alla compravendita a causa delle ristrettezze finanziarie del Municipio. Il Comune individua finalmente l’area sulla quale costruire il cimitero: si tratta di un terreno lungo la via che conduce al borgo di Peri.

1869: Nasce a Giarre Carmelo Patanè: sarà nominato Arcivescovo di Otranto e primate del Salento (1918-1930) e, successivamente, Arcivescovo di Catania (1930-1952). Il 18 ottobre un decreto del re Vittorio Emanuele II autorizza la creazione della parrocchia di Riposto la cui chiesa di S.Pietro era ancora filiale di S.Isidoro di Giarre sebbene il Comune avesse ottenuto l'autonomia già dal 1841. Nel quartiere di Peri, "mercé le oblazioni dei fedeli", viene costruita la chiesa del Calvario. Viene realizzato un tratto di fognatura sotto la via Archimede: il manto stradale si abbassa di alcuni centimetri.

1870: Il nuovo sindaco di Giarre è Pietro Grassi. La sede del Municipio viene spostata nuovamente nel vecchio oratorio dei padri filippini: il Comune è costretto ad abbandonare il palazzo Grasso dopo una lunga vertenza con il proprietario. Vengono finalmente ultimati i lavori per il nuovo grande cimitero di Trepunti e per la stazione ferroviaria di Giarre-Riposto. Anche a Riposto si completa il cimitero comunale. In maggio si tiene a Giarre, come in altre città italiane, una dimostrazione repubblicana; la notizia è una “ultim’ora” per il quotidiano La Stampa di Torino che scrive: “In punto di mettere in macchina, riceviamo notizie sopra le dimostrazioni accadute in Giarre la sera del 20 [maggio] spirato. Gran folla di gente si prese la banda e percorse le vie al grido: viva Mazzini! Viva la Repubblica!”. Suscita accese polemiche il dibattito alla Camera dei Deputati sulle operazioni condotte nel 1867 dalla Questura di Catania con la collaborazione di S.R., "illetterato di Giarre" il quale, già condannato a 18 mesi di reclusione, fornisce il proprio ausilio in una maldestra azione di contrasto allo spaccio di denaro contraffatto: al galeotto vengono consegnate "100 lire per acquistare falsa moneta ove gli venga offerta", ma l'operazione si conclude alla locanda dell'Indirizzo di Catania con l'irruzione della polizia mentre il denaro viene gettato dalla finestra dai malviventi in fuga. Le elezioni generali per il rinnovo della Camera dei Deputati, che si tengono il 20 novembre, vedono prevalere Vincenzo Cordova Savini il quale, con 487 voti, supera Francesco Vagliasindi (294). Il nuovo deputato appartiene alla sinistra costituzionale ed è già stato aggregato alle forze di Garibaldi con il grado di maggiore, successivamente ha ricoperto la carica di consigliere di Prefettura a Catania e di sottoprefetto di Acireale. Tuttavia alla Camera, in sede di convalida dell’elezione, emerge che nei verbali delle sezioni elettorali sono presenti diverse contestazioni relative alle operazioni elettorali ed alla sussistenza di cause di ineleggibilità dello stesso, in quanto non era giunta entro le ventiquattro ore normativamente previste l’accettazione, da parte del Ministero dell’Interno, delle dimissioni da sottoprefetto. Le denunce di brogli (sostituzione di schede, presenza di non elettori nel seggio, mancata sorveglianza delle operazioni di voto) vengono subito archiviate in quanto prive di elementi di riscontro, mentre per la causa di ineleggibilità del deputato viene verificato che il telegramma era effettivamente giunto in tempo utile. In città sono attivi 191 fanali ad olio di cui ben 90 in via Callipoli, 45 in via Archimede, altri 31 nel centro e 25 nelle frazioni. Dopo vivaci polemiche, l’illuminazione in via Callipoli verrà dimezzata perché ritenuta eccessiva.

1871: Sciolto il Comune di Giarre, Antonino Fassari viene nominato delegato straordinario. Durante la sua reggenza iniziano i lavori per la realizzazione del prolungamento, oltre la chiesa del Duomo, della via Archimede; sul tracciato della nuova arteria viene progettata la costruzione del nuovo Municipio della città: l’opera non sarà realizzata, ma, al suo posto, verrà ricavato un piccolo giardino pubblico dedicato al generale Garibaldi. Iniziano anche i lavori di basolatura di un largo tratto della via Callipoli; si protrarranno per diversi anni a causa di una controversia con la ditta esecutrice dei lavori. Il Municipio, intanto, espropria sei edifici in via Sipione con l’obbiettivo di abbatterli per allargare la piazza del Duomo, ma la Prefettura di Catania blocca la procedura per irregolarità formali. La popolazione della ex Contea ammonta a 26.596 abitanti così suddivisi: 13.490 a Giarre, 8.396 a Riposto e 4.710 a Mascali. Gli eredi di Carlo di Borbone, principe di Capua, muovono una lite al Tribunale civile di Firenze contro il Demanio del Regno d'Italia per rivendicare la proprietà della Contea di Mascali quale bene personale perché ceduta, nel 1815, dal parlamento siciliano al re Ferdinando I e, successivamente, costituita in maiorascato a Carlo di Borbone; il Consiglio di Stato stabilisce che i decreti emanati il 17 maggio del 1860 dal prodittatore di Sicilia, il generale Garibaldi, che avevano sottratto la Contea ai sovrani borbonici, erano dei provvedimenti di guerra o di alta politica, aventi lo scopo di privare il nemico dei mezzi di sussistenza e offrire al Regno d'Italia ed ai privati una riparazione per i danni subiti dal malgoverno borbonico. Il 20 giugno la prestigiosa rivista britannica Nature dedica un lungo articolo al Castagno dei Cento Cavalli, sito nella frazione di S.Alfio. Dopo tre anni di sede vacante, viene nominato il nuovo arciprete di Giarre: si tratta di don Salvatore Grasso Sciacca. I padri camilliani aprono a Giarre un loro convento. A Macchia, l’ultima domenica di agosto, inizia a tenersi una fiera dei bovini. Il Comune di Giarre approva un regolamento per il commercio della neve in concessione ad un appaltatore che deve garantire la presenza di sei punti vendita, dei quali tre in città e gli altri nelle frazioni, aperti fino alle ore 23 per coprire eventuali emergenze sanitarie in quanto la neve fresca veniva utilizzata per bloccare gli eccessi febbrili.

1872: Il liberale Alessandro Grassi, già deputato nazionale, viene eletto sindaco di Giarre, rimarrà in carica sino al 1879 raggiungendo per la prima volta il pareggio del bilancio municipale. A Riposto viene redatto un Piano regolatore d'ampliamento. Il progetto prevede la costruzione del Municipio, della Scuola, di un Mercato coperto, di un Teatro. La città si sviluppa su una base quadrata, costituita da un intreccio di rette e traverse. A Giarre viene, invece, sistemata la via Etnea, oggi via Pirandello: il posizionamento di una pavimentazione in pietra lavica e il completamento della condotta fognaria impediranno gli allagamenti che, per le forti piogge, si verificavano nella zona durante il periodo invernale. Con blocchi di pietra lavica estratti dallo sbancamento di una pirrera sita dove sorge l’attuale piazza Duomo, viene risistemata anche parte della via Callipoli. La Casa della Contea è pericolante: la Società Anonima dei Beni Demaniali stabilisce di non procedere ad ulteriori ristrutturazioni dell’immobile. Nell’approdo di Riposto, nel corso dell’anno sono approdate e partite 1.478 imbarcazioni con un tonnellaggio complessivo di 55.208 tonnellate.

1873: Si pubblica il "Bollettino Meteorologico di Riposto"; cesserà l’attività solo nel 1928. La novella "Tigre Reale" di Giovanni Verga, pubblicata nel corso dell’anno, si conclude con l'arrivo dei protagonisti alla stazione ferroviaria di Giarre. Il Comune di Giarre istituisce un servizio sanitario affidato a quattro medici. Vengono acquistati due orologi da collocare sulle torri campanarie del Duomo. Il mercato domenicale che da tempo immemorabile si teneva in Piano Archimede, oggi Arcoleo, viene spostato al Piano dell’Angelo – così denominato per la tradizionale calata dell’Angelo durante la processione di S.Sebastiano - perché “in onta alla sorveglianza che si usa per mantenerla pulita, pure si sente del puzzo muscante”.

 

 
   
 
 

 

 
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