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Lo Stadio

Il Comunale é uno stadio pensato esclusivamente per il calcio. Nel corso di questi 50 anni ha subito numerose ristrutturazioni ed ammodernamenti. Oggi é composto da 4 tribune: Coperta (2.200 posti numerati), gradinata (1.300 posti non numerati) e due curve (Olimpia ed Etna da 1.500 posti non numerati ciascuna). La capienza complessiva é di 6.500 posti a sedere, anche se, per motivi di sicurezza, é omologato per un numero minore di spettatori.

Informazioni utili Lo stadio di atletica

A Giarre oltre al Comunale, pensato esclusivamente per il calcio, con le sue tribune a ridosso del terreno di gioco, esiste un campo di atletica, eterna incompiuta siciliana.

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Inizio lavori: 7 dicembre 1955
partita inaugurale: Giarre-Adranita 2-2 giocata il 05/02/1956
Ingressi tribune
         A: via Olimpia (inaugurata il 21/09/1986)
         Olimpia: via A.Moro
         Etna: via Luigi Orlando
         B: via Luigi Orlando (inaugurata il 16/10/1966)
Capienza: 6.500
Posti coperti: 3.700
Terreno di gioco: 105x63,5

Tribuna A

Gradinata B

Curva Etna

Curva Olimpia

 

Storia dei campi di gioco

Non sempre il Giarre ha disputato i propri incontri sul terreno tra le vie Olimpia e Luigi Orlando. Le origini del calcio a Giarre si fanno risalire fino agli anni 20, quando le prime partite amatoriali venivano giocate addirittura in Piazza Duomo. Dopo vennero gli altri campi. All’inizio si giocava in un terreno dell’oratorio festivo di via Carlo Alberto, poi sul campo sito in Piazza Carmine (1930-1933) e sul campo ricavato alla fine della via Galileo, oggi via Tommaseo (1933-1939). Infine, dal 43, si approdò, per alcuni anni, in piazza Mazzini (stazione ferroviaria). Ma, la mancanza di uno stadio regolamentare finiva fin troppo spesso per penalizzare lo spettacolo, così il Giarre traslocò al Corvaja di Riposto.

 

Il campo "Piano del Carmine"

Spazio ricavato a destra della "via nuova" che congiunge Giarre a Riposto, proprio innanzi alla chiesa edificata nel 1857 dagli abitanti dell'intraprendente quartiere del Ponte, situato a metà tra i due abitati. Il terreno, non recintato e con gli estremi tracciati col gesso la domenica mattina, è un ampio spazio grezzo, adibito, sin dalla seconda metà del secolo XIX, a mercato rionale e fiera franca. Su di esso, quotidianamente, si affacciano anche diverse attività commerciali quali una fabbrica di carrozze ed un locale di varietà: l'Arena Trinacria ("il più elegante e signorile ritrovo estivo", dove si esibiscono Wilma Bianca e "Satanella, la birichina eccentrica").

Il Piano del Carmine nel 1930 (in basso a destra si nota la linea di centrocampo)

L'ingresso al campo è, ovviamente libero: non esistono, infatti, recinzioni che separano la folla che si assiepa ai bordi del terreno e gli atleti. Altrove, come ad esempio accade al campo del Dopolavoro Ferroviario di Catania, si pagano 3 Lire per accedere alla tribuna ed 1,5 per il parterre; i minori di 14 anni, le donne e "le signorine accompagnate" hanno l'entrata libera.

Più volte sollecitato dagli appassionati giarresi, il potestà Michele Barbagallo Grasso, noto per il suo proverbiale  senso del risparmio, non si sbilancia mai sulla costruzione di un nuovo terreno di gioco (spesa prevista circa 15.000 Lire). Nel 1931, con un comunicato dichiara: "Mi riprometto, sempre in relazione alle possibilità finanziarie del Comune, di venire incontro ai bisogni inerenti allo sviluppo della S.S. Mongibello, di cui apprezzo i nobili sforzi tendenti a raggiungere quella efficienza degna della gioventù giarrese". Morale della favola? Nel 1933 il Piano del Carmine verrà trasformato in un piccolo giardino pubblico, tutt'oggi esistente. Lo sforzo più oneroso sostenuto dal Municipio in favore delle società calcistiche è, invece, il brindisi offerto al termine degli incontri ai 22 atleti con un corroborante bicchiere di vermouth.

Il Corvaja

Campo costruito nel 1935 su un terreno sito nel comune di Mascali, ma acquistato dal comune di Riposto che ne ha lungamente rivendicato l'ammissione al proprio territorio. Oggi composto da due piccole gradinate (una parallela al lato più lungo del campo, l'altra dietro una delle due porte), è stato il primo vero terreno da gioco della zona jonica.

Il Campo "Stazione ferroviaria"

Utilizzato negli anni '40, era realizzato su un terreno di proprietà della ditta Scilio, dove oggi sorgono un parcheggio e l'edificio che ospita una banca.

Il Comunale

Nei primi giorni del febbraio '56 viene inaugurato il Comunale di via Luigi Orlando. Ma il clima, dal punto di vista squisitamente sportivo non è dei migliori: il Giarre è ultimo a zero punti, avendo perso tutti gli incontri. Eppure, in un tripudio di pubblico (sono circa 1.500 gli spettatori) e alla presenza delle autorità cittadine e calcistiche (il cav. Siino, presidente della Lega, il presidente della sezione isolana della FIGC, il presidente dell'Acireale ed il suo vice), il Giarre raccoglie il suo primo punto pareggiando con la forte Adranita in una vera e propria battaglia.

Importanti lavori di adeguamento vengono portati a termine nel biennio 1966-67. Da tre anni, il Giarre era costretto a peregrinare tra i diversi campi della provincia (su tutti il Corvaja di Riposto, ma anche Fontanarossa, Fiumefreddo) perché il proprio terreno non rispettava le norme imposte dalla federazione. Il nuovo Comunale viene inaugurato, ancora incompleto, durante il terzo turno d'andata del campionato 1966-67. Omologato solo nella tarda mattinata della domenica, è formato da una nuova tribuna da 1200 posti (che ancora manca delle rifiniture), ma il terreno è da livellare e mancano le attrezzature per gli spogliatoi. Un campo così non può che durare poco e, presto, il Giarre è costretto a tornare al Corvaja, mentre il terreno di via Luigi Orlando sarà consegnato solo nel 1967.

Altri importanti lavoro sono stati eseguiti nel corso del biennio 1980-81 la costruzione della tribuna centrale, capace di contenere quasi 3.000 spettatori. Nel 1986 questa tribuna viene coperta e si istallano i seggiolini, ma la capienza è ridotta a 2.200 posti numerati. Nel frattempo, nel 1984 era stata realizzata una tribuna tubolare (Olimpia) per ospitare i tifosi più caldi. Nel 1990 viene impiantato il manto erboso. Nel 1992 viene costruita la tribuna Etna, mentre, nel 1993, la vecchia tribuna tubolare Olimpia viene sostituita da una struttura in muratura da 1300 posti coperti.

 


 

 

 
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