L'ingresso
al campo è, ovviamente libero: non esistono, infatti,
recinzioni che separano la folla che si assiepa ai bordi del
terreno e gli atleti. Altrove, come ad esempio accade al
campo del Dopolavoro Ferroviario di Catania, si pagano 3
Lire per accedere alla tribuna ed 1,5 per il parterre; i
minori di 14 anni, le donne e "le signorine accompagnate"
hanno l'entrata libera.
Più volte
sollecitato dagli appassionati giarresi, il potestà Michele
Barbagallo Grasso, noto per il suo proverbiale senso del risparmio, non
si sbilancia mai sulla costruzione di un nuovo terreno di
gioco (spesa prevista circa 15.000 Lire). Nel 1931, con un
comunicato dichiara: "Mi riprometto, sempre in relazione
alle possibilità finanziarie del Comune, di venire incontro
ai bisogni inerenti allo sviluppo della S.S. Mongibello, di
cui apprezzo i nobili sforzi tendenti a raggiungere quella
efficienza degna della gioventù giarrese". Morale della
favola? Nel 1933 il Piano del Carmine verrà trasformato in
un piccolo giardino pubblico, tutt'oggi esistente. Lo sforzo
più oneroso sostenuto dal Municipio in favore delle società
calcistiche è, invece, il brindisi offerto al termine degli
incontri ai 22 atleti con un corroborante bicchiere di
vermouth.
Il Corvaja
Campo
costruito nel 1935 su un terreno sito nel comune di Mascali,
ma acquistato dal comune di Riposto che ne ha lungamente
rivendicato l'ammissione al proprio territorio. Oggi
composto da due piccole gradinate (una parallela al lato più
lungo del campo, l'altra dietro una delle due porte), è
stato il primo vero terreno da gioco della zona jonica.
Il Campo
"Stazione ferroviaria"
Utilizzato
negli anni '40, era realizzato su un terreno di proprietà
della ditta Scilio, dove oggi sorgono un parcheggio e
l'edificio che ospita una banca.
Il
Comunale
Nei primi giorni del febbraio '56 viene inaugurato il
Comunale di via Luigi Orlando. Ma il clima, dal punto di
vista squisitamente sportivo non è dei migliori: il Giarre è
ultimo a zero punti, avendo perso tutti gli incontri.
Eppure, in un tripudio di pubblico (sono circa 1.500 gli
spettatori) e alla presenza delle autorità cittadine e
calcistiche (il cav. Siino, presidente della Lega, il
presidente della sezione isolana della FIGC, il presidente
dell'Acireale ed il suo vice), il Giarre raccoglie il suo
primo punto pareggiando con la forte Adranita in una vera e
propria battaglia.
Importanti lavori di
adeguamento vengono portati a termine nel biennio 1966-67.
Da tre anni, il Giarre era costretto a peregrinare tra i
diversi campi della provincia (su tutti il Corvaja di
Riposto, ma anche Fontanarossa, Fiumefreddo) perché il
proprio terreno non rispettava le norme imposte dalla
federazione. Il nuovo Comunale viene inaugurato, ancora
incompleto, durante il terzo turno d'andata del campionato
1966-67. Omologato solo nella tarda mattinata della
domenica, è formato da una nuova tribuna da 1200 posti (che
ancora manca delle rifiniture), ma il terreno è da livellare
e mancano le attrezzature per gli spogliatoi. Un campo così
non può che durare poco e, presto, il Giarre è costretto a
tornare al Corvaja, mentre il terreno di via Luigi Orlando
sarà consegnato solo nel 1967.
Altri importanti lavoro sono
stati eseguiti nel corso del biennio 1980-81 la costruzione della tribuna centrale, capace di
contenere quasi 3.000 spettatori. Nel 1986 questa tribuna
viene coperta e si istallano i seggiolini, ma la capienza è
ridotta a 2.200 posti numerati. Nel frattempo, nel 1984 era
stata realizzata una tribuna tubolare (Olimpia) per ospitare
i tifosi più caldi. Nel 1990 viene impiantato il manto
erboso. Nel 1992 viene costruita la tribuna Etna, mentre,
nel 1993, la vecchia tribuna tubolare Olimpia viene
sostituita da una struttura in muratura da 1300 posti
coperti.