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Gianpiero Ghio |
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L'allenatore del Giarre
Ghio ai tempi della Lazio. A fianco, l'allenatore Maestrelli. |
Padovano,
calcisticamente cresciuto a Genova, fa il suo esordio in Serie C a
Pesaro. La Vis Sauro retrocede in D. Ritornato in riviera, dopo un anno
trascorso come riserva, viene spedito in Brianza, ma anche il Monza,
nonostante il suo contributo, retrocede in C.
Nel frattempo, la
casa madre doriana è anch'essa scesa in B, e Ghio vi trascorre un altro
anno più in tribuna che in campo (il tredicesimo uomo è stato introdotto
solo nel 1968).
La svolta della
carriera di Ghio avviene nel 1968. Trasferitosi ad Avellino, in terza
serie, mette in mostra la sua classe e la sua vena realizzativa. Si
laurea capocannoniere della categoria e si trasferisce a Roma, sponda
biancoceleste. Anche nella capitale non sfigura e contribuisce al
ritorno in A della Lazio (insieme a Pierino Cucchi). Nel '70 con
Chinaglia e Massa compone l'attacco dei capitolini.
Passato al Napoli
si mette in mostra nel micidiale attacco partenopeo composto da Altafini,
Sormani ed il vecchio Hamrin (È anche compagno di Dino Zoff). Le sue
prestazioni convincono l'Inter, fresca scudettata, a tesserarlo come
riserva di un certo Boninsegna. In campionato raccoglie solo 9 gettoni
di presenza, ma scende in campo, e mette a segno una rete, nel 4-2 degli
ottavi di finale di Coppa Campioni contro il Borussia Monchegladback. L'Inter
sarà eliminata solo in finale dall'Ajax del grande Crujiff.
Termina la
carriera in A con l'Atalanta ed in B col Novara. |
Scheda
tecnica del calciatore |
Nato ad Agna (PD) il
28/1/1944 |
Centravanti-ala |
Cresciuto nella
Sampdoria |
62-63 |
Sampdoria |
A |
-,- |
. |
63-64 |
Vis Pesaro |
C |
19,1 |
retrocesso in D |
64-65 |
Sampdoria |
A |
2,- |
. |
65-66 |
Monza |
B |
18,3 |
retrocesso in C |
66-67 |
Sampdoria |
B |
2,- |
promosso in A |
67-68 |
Avellino |
C |
29,20 |
. |
68-69 |
Lazio |
B |
37,10 |
promosso in A |
69-70 |
Lazio |
A |
25,5 |
. |
70-71 |
Napoli |
A |
27,4 |
. |
71-72 |
Inter |
A |
9,1 |
. |
72-73 |
Atalanta |
A |
9,1 |
. |
73-74 |
Novara |
B |
19,5 |
. |
74-75 |
Novara |
B |
32,4 |
|
75-76 |
Juniorcasale |
C |
22/3 |
. |
76-77 |
Brascia |
B |
28/4 |
. |
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72 presenze ed 11 reti
in Serie A |
capocannoniere serie C
nel 1968 |
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In panchina a
Giarre |
Giunto poco prima dell'inizio del
campionato, in sostituzione degli scarsamente considerati Caligiuri e
Ciannameo, rimane in sella fino al mese di ottobre. Sponsorizzato, si fa
per dire, da un imprenditore italo-svizzero che vorrebbe salvare il
Catania dall'esclusione, attira le attenzioni della dirigenza giarrese
che decide di affidargli, a pochi metri dal via, la conduzione tecnica
di un 11 quasi completamente smantellato in estate. La campagna
rafforzamenti voluta dal d.s. Pirro non porta i frutti sperati e la
squadra rimane scadente in quasi tutti i reparti. Il Giarre inizia la
stagione con una dignitosissima eliminazione in Coppa Italia giunta solo
ai tempi supplementari per mano di un Ancona che giungerà a disputare la
finale. In campionato, invece, inizia balbettando con Juvetstabia
e Reggina, leader del torneo, si riprende con i pareggi di Avellino e
Matera (il Giarre meriterebbe la vittoria), ma le sconfitte di Casarano
(5° turno) e quella casalinga con il Siena (8°) gli costano il posto.
L'esonero è parecchio turbolento. |
Ha allenato anche: Ternana (80-81),
Alessandria (82-83), Cosenza (83-84), Salernitana (84-86), Pavia
(88-89), Mantova (89-90 e 91-92), Spezia (96-97). |
A Giarre |
8 partite in panchina |
0 vittorie |
4 pareggi |
4 sconfitte |
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